Luciano Molinari

Batteria e percussioni
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Fin da giovanissimo si dedica allo studio della batteria applicandosi alla tecnica jazz, considerata più libera ed espressiva.

Verso la fine degli anni '70 inizia a formarsi musicalmente in alcuni "gruppi di base" di sperimentazione musicale e teatrale dell'area torinese culturalmente molto in fermento in quel periodo. Nel frattempo si avvicina all'uso e alla manipolazione delle percussioni, soprattutto quelle etniche orientali e africane, fino a modificarne alcune adattandole al sound elettrico.

Nel 1989 entra a far parte del gruppo dei NO STRANGE, band del circuito rock indipendente che riscuote notevoli consensi in Italia ed all'estero e con loro contribuisce alla realizzazione tra il 1990 ed 1993 di alcune compilation ed un album prodotto nel 1991 "Flora di Romi" (toast records).

Successivamente si dedica alla ricerca e all'applicazione di ritmiche tribali afro e non solo, rielaborate per un progetto legato alla danza di espressione corporea. L'interesse per i suoni etnici, le percussioni soprattutto quelle mediorientali e l'utilizzo di un set di batteria molto ridimensionato l'avvicinano musicalmente verso il "nuovo folk revival" dove si mescolano "atmosfere" e "contaminazioni" a lui più congeniali.

Suona per alcuni anni con i CHARTA DE MAR, band dell'area folk torinese con i quali produce un cd nel 1998 "Il Gioco dell'Angelo" (Manifesto Produzione) e sul finire degli anni '90 entra a far parte della LIONETTA, formazione di punta di quel "folk progressivo" nata nel lontano 1977, certamente orientata a una riproposizione creativa del repertorio popolare nord-italiano. Con un organico completamente rinnovato nel 1999 incide "Sarazin" mini cd, nel 2000 "Ottoni e Settimini" e nel 2003 "Arzan" (Folk club/Ethnosuoni).

Dal 2004 fa parte del gruppo MISHKALÈ.